Come è possibile vedere dalla ricca rassegna stampa che abbiamo raccolto al termine di questo articolo, la Techmission 2020 di Confindustria Lombardia e Unione degli Industriali della Provincia di Varese è stata raccontata dalle testate del nostro territorio Varesefocus e Varese News in modo molto dettagliato e lasciamo volentieri ai giornalisti esperti il racconto dei sette giorni di viaggio.
Quello che vogliamo raccontare noi qui, sul nostro sito, è l’esperienza vissuta dalla nostra collega Daniela Ferroni, responsabile in Grassi 1925 della Divisione Ricerca e Sviluppo, che ha partecipato a questo viaggio. Passato il jet lag, questa mattina le abbiamo chiesto un bilancio di questa bella esperienza!
Daniela, quali sono le impressioni più forti che hai portato a casa da questo viaggio?
L’ottimismo e la frenesia che si respirano nelle aziende e nelle start-up che ho visitato, l’umanità e la simpatia delle persone -sia dei compagni di viaggio, sia dei “guru” dell’innovazione che ho avuto l’opportunità di incontrare- e l’accettazione del fallimento.
Fallimento?
Sì! Fallimento. Una parola che qui in Italia è quasi un tabù e che invece in aziende come Google ed Apple e in Università come Stanford viene pronunciata senza paura. Anzi il fallimento, l’errore, il dover buttare tutto e ricominciare da capo fanno parte del gioco, sono messi sul tavolo tanto quanto i successi che sono sotto gli occhi di tutti. Chi come me si occupa di Ricerca e Sviluppo sa quante volte un progetto, che sulla carta sembra perfetto, non riesce a concretizzarsi; quante volte si fanno errori e bisogna accantonare il lavoro di mesi per ripartire con idee nuove e diverse. Avere la conferma che tutto questo lavoro non è sprecato, ma che tutto serve per progredire e crescere è stato veramente di sprone e mi ha fatto tornare alla mia scrivania con tanta voglia di fare.
Quello che si nota sfogliando il programma della Techmission sono i tanti incontri con italiani: Domenico Di Mola di Juniper Networks, Marco Pavone della Stanford University, Paolo Sacchetto di Apple sono solo alcuni esempi.
È vero. Credo che noi italiani abbiamo grandi capacità, fantasia ed entusiasmo. E all’estero questo viene spesso riconosciuto.
Questi viaggi servono molto agli imprenditori e ai manager italiani, che come me hanno la fortuna di partecipare in rappresentanza dell’azienda per cui lavorano, per vivere un’esperienza di Open Innovation, per capire quanto spazio c’è per chi ha il coraggio e la forza di osare.
Anche il solo fatto di investire in questo viaggio è segno che la Grassi 1925 crede nell’innovazione e nella ricerca di soluzioni avveniristiche nel settore del tessile.
Abbiamo parlato tanto di futuro.
Da mamma di tre bambini, dopo questo viaggio come vedi il loro?
Fantasmagorico!! Visitando CES 2020 ho spesso pensato “Se ci fossero qui loro, impazzirebbero!”. Robot che ti parlano, automobili che si muovono da sole, ologrammi stile Star Wars, il letto che capisce come ti senti quando vai a dormire, la cucina che ti aiuta a preparare la cena: la vita di ogni giorno come la sognano loro, immersi nella tecnologia! E lì, a Las Vegas, era realtà e la potevo toccare con mano. Il futuro era improvvisamente presente. Forse loro si sarebbero stupiti molto meno di me di alcune innovazioni, proprio perchè fanno già parte del loro DNA.
I miei bambini sono ancora piccoli, ma spero che conservino la curiosità e lo sguardo rivolto al futuro che hanno oggi perchè, da quello che ho visto in questo viaggio, nel mondo che verrà saranno sicuramente doti importantissime.
Solo cose belle quindi?
Se devo essere sincera, ci sono stati momenti in cui tutta questa tecnologia mi ha quasi spaventato. Se la mia cucina sa già cosa voglio mangiare, se la mia televisione sa già che film mi piacerebbe vedere, se addirittura lo specchio in cui mi guardo alla mattina può riconoscere il mio umore dove stanno la mia libertà e la mia privacy? Siamo noi che progettiamo loro o sono loro che controllano noi? Ma credo che questa non sia una paura solo mia e che si debba procedere con molta attenzione su questi temi. Ma credo anche che il futuro non si possa arrestare e ho fiducia nell’innovazione: se non fosse così non potrei fare il mio lavoro!
Rassegna stampa
Le startup italiane negli USA, Varesefocus, 9 gennaio 2020
L’industria varesina sbarca a Las Vegas, Varesefocus, 8 gennaio 2020
TechMission 2020, il reportage, Varesefocus, 8 gennaio 2020
#TechMission 2020 CES Las Vegas e San Francisco, 5-11 gennaio 2020, Varesefocus, 18 settembre 2019
Il Consumer Eletronic Show di Las Vegas apre le porte, Varese News, 7 gennaio 2020
Dal mobile alla mobilità, Varese News, 8 gennaio 2020
Da Las Vegas alla Silicon Valley, un mondo che cambia, Varese News, 10 gennaio 2020
La vita nella Silicon valley passa anche dal Terún, Varese News, 11 gennaio 2020
Gli abbracci a Malpensa ripensando a robot e intelligenza artificiale, Varese News, 13 gennaio 2020